TRATTATO DI BRUXELLES



Trattato di Bruxelles Trattato firmato il 22 luglio 1975 dagli allora 9 Paesi delle Comunità europee (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) ed entrato in vigore il 1° giugno 1977, che assicurava al Parlamento europeo il diritto di respingere il bilancio e di concedere alla Commissione il discarico, cioè di dare a quest’ultima atto dell’esecuzione del bilancio. Il T., inoltre, istituiva la Corte dei conti europea un organismo per il controllo contabile e la gestione finanziaria, che entrò in funzione il 25 ottobre 1977.



Il bilancio europeo. Oltre ai poteri conseguiti con il Trattato di Lussemburgo del 22 aprile 1970, il Parlamento europeo otteneva dunque la facoltà di verificare, tramite la Commissione per il Controllo dei Bilanci in seno al Parlamento (COCOBU), in quale modo venissero spese le risorse di bilancio: da allora, ogni anno, il Parlamento decide se approvare il modo in cui la Commissione ha gestito il bilancio nel precedente esercizio finanziario. Tale processo di approvazione del consuntivo è noto come ‘decisione di discarico’.

Il presidente statunitense Truman manifestò grande apprezzamento per questo trattato. Il 24 marzo la delegazione USA presentò un memorandum che sosteneva l'idea di un patto di sicurezza per l'area nord atlantica (il futuro "patto atlantico") in cui il "governo statunitense considererebbe un attacco contro una delle potenze del trattato di Bruxelles come un attacco contro gli Stati Uniti, da affrontare da parte degli Stati Uniti conformemente all'articolo 51 dello statuto dell'ONU che salvaguardava il diritto dei membri dell'ONU 'all'autodifesa individuale o collettiva'". 

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